venerdì 24 febbraio 2012

Cocada brasileira..



“Cos’è?” diranno i più…e per darvi una risposta soddisfacente riporto testuali parole di una “collega” Blogger  brasiliana in terra italiana, che la descrive così:

"E il dessert? Meglio sorvolare, solo di cocadas ce n'erano cinque differenti."
(Jorge Amado)

Da questa frase potete immaginare che ci sono cocadas di tutti i tipi e colori (letteralmente! ...c'è quella bianca, quella nera, quella gialla....).
La cocada è uno tra i dolci più tradizionali della cucina brasiliana, soprattutto quella di Bahia. Può avere varie forme e consistenza. Può essere all'ananas, all'arachide, allo zenzero. Quella classica è bianca, tutta al cocco.

  
Come promesso ho deciso di postare la ricetta di queste golosità tutte brasileire…nella sezione viaggi troverete qualche foto e qualche ricordo, e qui la mitica ricetta delle “tate di nonna”…
Ricordo ancora quando la domenica andavamo a pranzo da lei e come arrivavo, Joselha mi accoglieva con un sorrisone e mi diceva: “Sarita!..cosa ti ho preparato?” con quel suo accento carioca che era tutto un programma…e come d’incanto mi giravo e vedevo questo piattone di meraviglie bianche che trasudavano latte di cocco….hmmmm…da brava golosa, non vedevo l’ora di arrivare al dolce per fare incetta…

…col tempo, per quanto fossi ragazzina, iniziai a prendere dimestichezza con la ricetta e via…produzioni industriali di cocada entravano e uscivano da casa alla volta di feste, amici, qualche zia che voleva scoprire la ricetta, merende a  scuola, ecc…

Ancora adesso quando sento Celia Cruz e il profumo di cocco, l’abbinamento è spontaneo e immediato…tac!

   
LA VIDA ES UN CARNAVAL ……(musica....) 


          Todo aquel que piense                      
          Que la vida es desigual                    
          Tiene que saber que no es asì                      
          Que la vida es un hermosura           
          Hay que vivirla                                      

         Todo aquel que piense                        
         Que està solo y que està mal        
         Tiene que saber que no es asì    
         Que en la vida no hay nadie solo  
         Y siempre hay alguien                 

        Ay, no hay que llorar,
         Que la vida es un carnaval
         Y es mas bello vivir cantando
         Oh, oh, oh, ay, no hay que llorar
         Que la vida es un carnaval      
         Y las penas se van cantando   

...Adoro questa musica...ma veniamo a noi..eccovi la ricetta:

                    INGREDIENTI  (...e dolcezza!)

        250 g di zucchero semolato
        50 cl di acqua
        100 g di latte condensato
        250 g di farina di cocco
        Cannella o chiodi di garofano…(a piacere)

Allora, dopo che avrete mescolato acqua e zucchero fateli caramellare in un pentolino di rame (se possibile) a fuoco minimo, raggiungendo un bel colore ambrato. Togliete dal fuoco ed aggiungete, rimestando velocemente, il cocco grattuggiato e il latte condensato,  facendo assorbire bene il caramello. Quando avrete ottenuto un composto decisamente corposo e compatto, versatelo in una teglia rivestita di carta forno e livellatelo bene ad un altezza di circa 1 cm.  Lasciatelo rapprendere del tutto in frigorifero e tagliate a quadrati di circa 4/5 cm di lato.


Questa è la versione classica " a quadrotti", ma se volete esistono altre infinite di forme per servirla..a mucchietti irregolari,


a dischetti, (come l'avete vista in apertura, di diversi colori e gusti...poi assemblata di taglio in cestini o in confezioni a voi gradite..)


al cucchiaio servita in ciotoline o addirittura nei gusci svuotati e ripuliti dei cocchi...(come all'inizio)...insomma,  a voi la scelta..vi ho dato solo alcune varianti giusto per avere l'idea...


...una cosa è certa: comunque voi decidiate di servirla o tagliarla o presentarla..sarà sempre un ottimo dolcetto...con un buon rhùm completerete l'opera!





lunedì 20 febbraio 2012

Cioccolato mania senza farina....

Sapete quando nelle giornate uggiose vi viene quella voglia “di qualcosa di buono” e non è il kinder bueno??.. ecco..praticamente mi sono messa alla ricerca di un idea che risolvesse questo dilemma…
Dopo aver svuotato l’armadietto dei dolci..(ed è stato un bene perché così l’ho un po’ rimesso in ordine..) non ho trovato nulla che sapesse di quello che avevo in mente e allora…come dire… -se la montagna non va a Maometto, Maometto va alla montagna…- rovistando nel delirio di ricette sulle mensole della cucina, ecco comparire quella che faceva giusto giusto al caso mio…

Emma entra in preallerta e si defila…Edoardo inscena una lotta all’ultimo sangue con il suo coccodrillo e io passo ai fatti…
Operazione ingredienti: pochi, ma tanti! Nel senso che sono 5 cose in tutto ma di grande peso come si suol dire… questa volta ho voluto fare un po’ di cucina filmata e vi mostrerò passo passo cosa ci serve dal vivo…



Questi sono 430gr di cioccolato a blocchi, nero fondente!



..e tenetevi forte..altrettanti 430gr di burro..



..la bellezza di 8 uova, che useremo intere..


..e solo, 180gr di zucchero…



…per finire, un bel 30cl di panna liquida!

Bene, no?...i nostri ingredienti sono tutti qui…come vi dicevo, poche cose ma di spessore…ahahaha!! J
Intanto ci prepariamo il forno a 180° e imburriamo la tortiera (solito diametro da 24 )..
Dopo aver scelto 8 uova le rompiamo in una terrina capiente e le battiamo con una frusta tanto da incorporare un po’ di aria, ma nient’altro…

 


..poi sciogliamo a bagnomaria o nel microonde il cioccolato, il burro e la panna! Tutto insieme..e non appena avremo mescolato per bene, rendendo l’ impasto bello omogeneo, andranno unite le nostre uova e lo zucchero…



Il composto che otterrete dovrà avere una buona consistenza ma piuttosto sul liquido..farà i “nastri”..



..direi che dopo aver controllato che non vi siano grumi nell’impasto, possiamo tranquillamente versarlo nel tegame già imburrato e infarinato pronto ad essere trasferito nel forno caldo..


Fate cuocere per circa 40 minuti, una volta sfornato lasciatelo raffreddare nella sua teglia su una griglia da pasticceria. Quando il dolce si sarà raffreddato, toglietelo dal tegame e copritelo bene, (io ho usato della stagnola) prima di lasciarlo riposare una notte intera in frigorifero!!! Si lo sò…è il momento più duro…io avevo l’acquolina in bocca e mi sarei lasciata travolgere dalla voglia matta di assaggiarlo subito…ma non si può!! Ehe eh!!..

Da domani però..potrete scatenarvi in un’orgia di colesterolo e trigliceridi degna di un suicidio per diabetici….ma la gola sarà degnamente appagata!!!....
Il mio consiglio è quello di servire il vostro concentrato di dolcezza con una coulisse di frutti di bosco oppure  una gelatina di agrumi, magari mandarini..hmmm :-P
Alla prossima... ciao ciao!




 

martedì 14 febbraio 2012

La torta “Rocher” di San Valentino…

Eccoci giunti alla sorpresa per gli innamorati.. una torta a cuore fatta di cuori…ma quanto siamo romantici oggi, eh?? Pensare che ancora stamattina Emma è stata instradata dal papà a considerare questa festa soltanto un escamotage dei commercianti per vendere in un periodo morto dell’anno…ah ecco!!...povera figlia mia….speriamo che da grande abbia un fidanzato notevolmente più romantico di suo padre!...
Ad ogni modo io ho pensato ad addolcire la serata con una chicca davvero golosa…la torta “Rocher”…




La copertura è poi un’idea come altre, una veste…che in ogni occasione può cambiare colore o forma e diventare quello che più si desidera…in uno stampo da plum cake e vestito a festa per i bimbi può sembrare un trenino..se usiamo uno stampo rotondo classico e poi dividiamo a metà e raddoppiamo, la nostra torta può all’occorrenza essere una borsetta per una festa della donna…che dire…come sempre la fantasia la fa da padrona..per l’occasione ho pensato a ricreare un colore e un connubio decisamente da romanticoni…ma passiamo al dunque..

Ingredienti:
250 gr farina
250 gr zucchero
250 gr Nutella
250 gr mascarpone
300 gr nocciole
150 gr latte
50 gr burro
50 gr cacao amaro
2 uova
1 bustina lievito per dolci
1 confezione  di Pavesini
pasta di zucchero bianca e colorata


Sbattete le uova (intere) con lo zucchero, aggiungete il latte e il burro a temperatura ambiente, e unite la farina, a seguire il cacao ed il lievito (sempre setacciato). Quando avrete ottenuto un impasto morbido e senza grumi, imburrate uno stampo a cuore e cospargete di farina, infornate la torta, a 170/180° per 45 min. Nel tempo di cottura intanto, tritate le nocciole e unitele al mascarpone e alla Nutella, ottenendo così la crema che vi servirà da farcia per il vostro concentrato di dolcezza.
Quando la torta si sarà raffreddata tagliatela a metà e farcitela con la crema ottenuta.
A questo punto rimettetela in frigo e dedicatevi alla stesura della pasta di zucchero.



N.d.R.
Dopo svariate ricette mi viene spontaneo scrivere direttamente della pdz come cosa già fatta, anche perché da un po’ di tempo a questa parte si è aperto un mercato di preparazioni dolciarie bell’e pronte che dubito ci sia ancora qualcuno così dedito alla cucina da voler fare tutto da sé… ad ogni modo, se così fosse, aggiungo per i più benintenzionati la ricetta della pdz di seguito.

Per circa 500 gr di pdz occorrono:

30 gr di acqua
5 gr di colla di pesce
500 gr zucchero a velo
50 gr di glucosio
Coloranti alimentari in gel o in pasta q.b.

 
Preparare la pasta di zucchero non è esattamente la cosa più semplice, giusto perché risulta essere diversa da persona a persona la ricetta di base e le varianti sono sempre le più disparate..( io non ho il glucosio e ho usato il miele, io non avevo la colla di pesce, ma  ho messo l’addensante…di ‘sto passo, fate prima a comprarla!) ma non scoraggiamoci, per il nostro amore troveremo sicuramente la forza per accettare la sfida…
Iniziate mettendo la colla di pesce in ammollo nell’acqua molto fredda per farla ammorbidire, essendo poca la quantità d’acqua fategliela assorbire bene rigirandola spesso..in modo che risulti tutta, bella molla…in un pentolino a fondo spesso (se avete un polsonetto in rame sarebbe l’ideale) scaldate il glucosio insieme alla colla di pesce perfettamente sciolta nella vostra acqua, senza però portarlo a bollore. In una ciotola setacciate lo zucchero a velo e a poco a poco aggiungete il glucosio impastando  fino ad assorbire completamente lo zucchero a velo (qui potrei darvi una variante fatta nel robot per praticità…mettete giù tutto lo zucchero appena setacciato e accendete a velocità sostenuta l’impastatrice, a filo, fate scendere il misto di  glucosio, acqua e colla di pesce ottenuto, fin tanto che il robot non vi compatterà una palla dalla consistenza simile alla plastilina…).



Trasferite il composto su un tavolo da lavoro cosparso di zucchero a velo e continuate a lavorarlo fino a che sarà liscio ed omogeneo e non si appiccicherà più alle mani (qui vale la regola come per la farina...se appiccica, usate lo zucchero a velo per staccarvela dalle mani!). Se preferite potete anche lavorarla direttamente su fogli di carta da forno..una volta stesa col matterello (meglio se in teflon) potrebbe venir bene girarla e staccare delicatamente il foglio garantendovi una superficie bella liscia…Se decideste di  colorarla, dividetela in  tanti panetti quanti colori pensiate vi servano, e aggiungete il colorante desiderato (in giro se ne trovano di vari tipi, liquido, in gel o in pasta). Continuate a lavorare energicamente il panetto fino a che il colorante si sarà assorbito e il colore non  sarà uniforme,  se desiderate un colore più intenso non dovete fare altro  che aggiungere altro colorante poco alla volta (occhio perché i più.. macchiano le mani irrimediabilmente, ecco perché un bel paio di guanti da chirurgo usa e getta li terrei a portata in questa fase..).








Dopo l’utilizzo che ne vorrete fare (coperture, soggetti tridimensionali, lettere, nastri, ecc) avvolgete la pasta di zucchero che vi sarà avanzata con della pellicola trasparente e conservatela in un luogo fresco e asciutto fino al momento di utilizzarla (non in frigo)! Basterà riscaldarla con il calore delle vostre mani sotto l’effetto di un buon “massaggio” e tornerà come appena fatta..occhio solo che non prenda aria o la potrete usare solo per fissare l’ombrellone in Sardegna quando tira maestrale!!!



Ora che sarete maestri nel produrre da voi la tanto agognata pdz non vi resta che sagomarla e provvedere alla copertura della vostra torta…
Alcune torte necessitano di una bagna per renderla meno asciutta e di una “stuccatura” in crema al burro per isolare la quantità di umido che potrebbe affiorare in superficie e rovinare la vostra copertura.. (essendo a base di zucchero, tutto ciò che contribuisce ad avere umidità al suo interno, per natura lo disgrega..) ma in questo caso non essendo una torta particolarmente “farinosa” e quindi non troppo asciutta, evitiamo, come evitiamo di “stuccarla” prima di procedere alla stesura della pdz..

Dopo aver ricoperto la torta con un quadrato di pdz che la contenga tutta, provvedete con un bisturi o un cutter a rifilare la pasta in eccesso e completate con un decoro di bellezza misto a utilità (se per qualche motivo aveste piccole imperfezioni alla base…), in questo caso ho scelto di utilizzare i Pavesini un po’ perché ben si sposano con i colori che ho voluto e un po’ per la consistenza del ripieno della nostra “Rocher”..(i wafer sarebbero stati più consoni ma decisamente più brutti come estetica!!) Dimenticavo di dirvi che per far aderire perfettamente i Pavesini al bordo del nostro cuore, li ho tutti tagliati a metà per avere un’altezza perfetta e usato un goccio di marmellata sciolta con un pennellino ad acqua per meglio aderire alla pasta di zucchero.



Granelle, polveri colorate, cuoricini di bellezza..o quant’altro vorrete, saranno il vostro inconfondibile marchio di fabbrica!!





Buona festa a tutti quelli che innamorati o no, si vogliono bene!

lunedì 13 febbraio 2012

Pasteis de nata con salsa al melograno

Come anticipato dalla sezione a fianco dedicata ai viaggi, ecco qui la prima ricetta dal mondo collegata a foto e racconti...Questi deliziosi dolcetti sono il "bollino blu" delle leccornie portoghesi...inutile dire che comprate sul posto sono ineguagliabili ma con un pò di buona volontà qualcosa si riesce a fare...



..come in tutti i miei viaggi, dove non mancano richiami culinari.. ho immortalato la mitica pasticceria dove ho fatto incetta...altro che monumenti!! ahahah :-D




A riprova che non tutte le ciambelle riescono col buco, ma quasi...metto a confronto la foto delle "vere" pasteis consumate sul posto..inutile dire che ...non c'è storia!!...



..però ci assomigliano, no??? daiiii...proviamoci..ecco la ricetta:

La dose è per circa 8 tartellette:

un rotolo di pasta sfoglia fresca (se la trovo rettangolare è più facile)
200 gr di mascarpone (o ricotta)
50 gr di zucchero a velo (circa 2 cucchiai)
2 uova intere e 2 tuorli
1/2 dl di latte
un limone
zucchero a velo per guarnire e cannella se vi piace...

per la salsa al melograno (assolutamente facoltativa e di accompagnamento):
il succo di una melagrana
1/2 dl di granatina o succo di lamponi, o ribes...
1/2 cucchiaino di fecola o di maizena
un limone
un cucchiaio di zucchero
terrei qualche chicco di melograna per guarnire...

Per darvi un idea di come sarà la preparazione vi posto uno dei miei disegnini che da sempre accompagnano le mie ricette, quando facevo i corsi di cucina...hanno sempre suscitato molta ammirazione più che altro perchè, pur non essendo niente di che, rendevano il senso di quello che solo letto e visto una volta, magari dopo tanto tempo và dimenticato...




Stendete la pasta sfoglia in dimensioni più regolari possibili..(quadrato o rettangolo)..
Ricavatene 4 strisce uguali, sovrapponetele l'una sull'altra e arrotolatele in modo da formare un cilindro.


Una volta ottenuto il cilindro andrà ora affettato in cerchietti di circa mezzo centimetro di spessore..posizionatevi su un tagliere e incidete la pasta con la lama del coltello  tanto da darvi le dimensioni prima di procedere...



Con il matterello stendete un pò questi cerchietti uno ad uno fino a renderli sottili circa 2 mm...poi adagiateli su uno stampo multiplo leggermente concavi in ogni postazione...e poneteli in frigo per  il tempo che vi ci vorrà a preparare la farcia...


Con le fruste o il minipimer mescolate insieme  il mascarpone, lo zucchero a velo, le uova e i tuorli, il latte e la scorza di limone grattugiata; battete il composto e rendetelo omogeneo e liscio, poi versatelo nelle coppette di pasta già posizionate nella vostra teglia, riempiendole fino a due terzi.




Infornate ora a 180° per i primi 10 minuti, poi a 200°, se possibile con il calore solo inferiore, per altri 15 minuti circa: le tartellette devono essere ben dorate!



                                                     
Nel tempo di cottura ci prepariamo la salsina che, se vorremo, ci servirà come ottimo accompagnamento alle nostre pasteis... il gustino del melograno stempera di molto il dolce del ripieno corposo di queste tartellette...




..dopo aver sgranato per bene il vostro melograno, estraete dunque il succo con lo schiacciapatate o una centrifuga, (io preferisco quest'ultima perchè mi elimina anche tutti i residui di semini spezzati)..mescolatelo con il mezzo succo di limone, la granatina, lo zucchero, e la maizena mescolata con un cucchiaio d' acqua...mettete sul fuoco e fate addensare (tipo ..5 minuti). I chicchi tenuti da parte come da ricetta,  li potete tuffare nella salsina ottenuta come richiamo..anche l'occhio vuole la sua parte, no??




Inutile dire che il connubio lo lascio a voi....

domenica 12 febbraio 2012

Si avvicina S.Valentino... ♥♥♥

Eccoci in "zona Cesarini" del tanto atteso S.Valentino...ma non da noi..questo è certo..a casa nostra non si festeggia...io solo mi adopero a trasmetterlo a mia figlia per colorare qualche cuore da portare ai suoi "amichetti speciali" o per confezionare qualche dolcetto a tema, con la scusa che "tutti lo chiedono"....ahahah...
Ecco dunque materializzarsi cuoricini, ritagli romantici, decorazioni a tema... e io, qualcosa per farvi festeggiare degnamente,  l'ho fatta...



No, non aspettatevi una cena a tema..potrei anche farla, ma postarla mi richiederebbe troppo tempo, che, ahimè, non ho...quindi ho pensato ad una tortina tutta "cuore e amore"..dalla forma, al colore...e mentre vi lascio un pochino in sospeso su cosa ho preparato, vi anticipo che a breve dedicherò una pagina ai famosi "Macarons": deliziosi pasticcini di meringa dal cuore morbido in svariati gusti, dal classico al cioccolato al più bizzarro ai petali di rosa, passando per quello al caramello, alla vaniglia, al tartufo, all'olio di oliva, alla nocciola, alla cannella, alla menta, ecc..ecc.. Addirittura pare che fosse una golosità adorata dalla Regina Maria Antonietta...ma anche di golosastri più attuali, Barbra Streisand e le figlie di Obama tanto per citarne alcuni....




Nella prestigiosa e raffinatissima pasticceria Ladurèe di Parigi, una su tutte quella su Avenue des Champs Elysées..è praticamente impossibile entrare..ecco perchè non appena mi dissero che aveva aperto una "filiale" a Milano (in Via Spadari, proprio di fronte al Beck!)...lo scorso anno portai Emma a conoscerla:dovevate vedere la faccia e l'espressione..sembrava un geco attaccato alla vetrina...ahahah :-)



..per l'occasione romantica hanno preparato una versione al pompelmo rosa che credo sia una vera delizia..



..come vi avevo anticipato ho fatto un corso monotematico con il "Pasticciere Emergente dell'Anno" secondo il Gambero Rosso, Michel Paquièr..ma ricrearli in casa e postarli, richiede davvero un bel pomeriggio libero da bambini e marito!!! Riusciranno i nostri eroi??...Nel frattempo vi ho anticipato  qualche foto dei grandi maestri ... certo a me non verranno così bene..ahahah :-)




Se nelle vostre prossime vacanze vi capitasse di passare per Londra, Dublino, Monaco, Ginevra, Lussemburgo e Dubai, non dimenticatevi che potrete trovare una boutique dolcissima che farà al caso vostro... a presto!